lunedì 1 febbraio 2010

VERSO LE REGIONALI/ Lontano l'accordo tra Pdl e Udc. Cosentino: "Se sarò condannato lascio la politica! Ma nessuno parla di De Luca e Bassolino..."

L’incontro all’hotel Mediterraneo tra Pdl e Udc per le elezioni regionali non ha sortito esiti incoraggianti.
L’incontro all’hotel Mediterraneo tra il candidato presidente del Pdl alla Regione, Stefano Caldoro, il coordinatore campano, Nicola Cosentino, il suo vice, Mario Landolfi, e per l’Udc, Mimì Zinzi e Ciriaco De Mita, non ha sortito esiti incoraggianti. «Si è deciso di rinviare», è stato scritto in un comunicato ufficiale, «la discussione sulle questioni amministrative locali a un prossimo incontro». Il vero ostacolo resta la candidatura alla presidenza della Provincia di Caserta che, in base all’accordo siglato in occasione delle elezioni provinciali del giugno 2008, fu stabilito dovesse essere assegnata all’Udc. Oggi, è il segretario regionale, Mimì Zinzi, a rivendicarla per sé: «Non ci sarà intesa per le regionali se non si manterrà fede a quell’accordo. Il Pdl vuole spostare la trattativa su due piani, separando quello regionale dalle elezioni alla Provincia di Caserta. Su questo, l’Udc non farà un passo indietro». La questione è stata affrontata anche nel corso della riunione svoltasi alla presenza del capogruppo alla Camera, Fabrizio Cicchitto, con i parlamentari campani del Pdl, presso la sede regionale del partito. Un lungo confronto durante il quale sono stati analizzati sia i problemi legati alla conversione del decreto rifiuti, su cui i parlamentari campani hanno presentato una serie di emendamenti che mirano, come ha spiegato il coordinatore Cosentino, «a modificare al meglio l’idea di fondo», mentre Caldoro ha aggiunto che «la discussione è aperta per quanto attiene alla copertura finanziaria»; sia quelli relativi alle modalità di rilancio dell’economia regionale. Cosentino, che ha ricevuto la solidarietà di Cicchitto («è stato anche lui vittima di un’arma impropria che si aggira e complica la vita politica del nostro Paese»), ha poi commentato la pronuncia della Cassazione che ha ritenuto legittima la richiesta di arresto nei suoi confronti: «Sono pronto a lasciare la vita politica se dovessi essere ritenuto responsabile di qualcosa. La Cassazione», ha continuato, «è giudice di legittimità e non di merito e, pertanto, si è espressa sulla procedura. Ma è strano che non si accendano gli stessi riflettori su chi è stato il principale protagonista dello sfascio di questa regione. Mi chiedo», ha proseguito, «perché non si parla dei processi di Bassolino, di colui che ha speso migliaia e migliaia di miliardi, e si parla poco di De Luca che sembra essere uno di quelli che ha diversi problemi con la giustizia, problemi che noi gli auguriamo di superare, ma certamente non può essere lui ad alzare la mano contro gli altri».
Angelo Agrippa

Nessun commento:

Posta un commento